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Cultura

Se ti voltano le spalle tu fai vedere che hai le palle

I gendarmi del politicamente corretto sloggino subito perché qui per loro non è proprio aria. Lo dico perché ci siamo ridotti a doverci sentire in difetto anche quando difendiamo principi basilari come famiglia, storia e identità, figuriamoci se in giro non c’è qualche soggetto talmente ignorante da accusare di omofobia chi utilizza – giustamente – la metafora «avere le palle» significando un insieme di coraggio e determinazione.

Una frase che mi rimbomba in testa da giorni, precisamente da quando Simone mi ha anticipato il file di “Quante volte ti sei perso”, la classica canzone giusta che arriva a farti da colonna sonora a un pezzo di vita con precisione chirurgica, un po’ come quando in Tetris compare il mattoncino che tanto aspettavi.

D’altra parte si sa,  quelli che affermano di avere un’esistenza perfetta e assolutamente priva di problemi o mentono, oppure vivono una vita così piatta che in confronto una tavola da biliardo sembra il giro della morte delle montagne russe.

Così come, nostro malgrado, molto spesso siamo costretti a misurarci con persone che consideriamo alla stregua di un brufolo in una zona impervia del nostro corpo o, peggio ancora, altre che lo diventano tradendo la nostra fiducia.

Sono cazzotti in pieno volto, che però dobbiamo imparare dal buon Rocky Balboa a incassare rimanendo in piedi, o comunque trovando sempre la forza per rialzarci dopo essere caduti; ecco, quello di maggiore difficoltà è il momento per tirare fuori le palle e far vedere al nemico che hai di fronte che tu sei una roccia e che, se vorrà batterti, allora dovrà anche ucciderti (metaforicamente, s’intende).

Non so quante volte vi siate persi, personalmente tante e se anche le prove più dure sono servite per fare di me – nel bene e ne male – l’uomo che sono oggi, è altresì vero che questo non significa che dobbiamo stare in piedi a farci prendere a cazzotti senza reagire: le difficoltà sono fatte per essere affrontate e superate perché – come dice Rocky – nella vita, così come sul ring, l’importante non è come colpisci, ma come sai resistere ai colpi, come incassi e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti. Così sei un vincente!

Fatto sta che la forza per riuscire in un’impresa titanica come questa possiamo trovarla soltanto in noi stessi e nelle persone che ci amano davvero, ma anche caricandoci ascoltando e riascoltando canzoni come “Quante volte ti sei perso” di Simone Tomassini.

Written By

è consulente di marketing strategico, keynote speaker e docente di branding e marketing digitale all’International Academy of Tourism and Hospitality. È stato inviato di «Vanity Fair» negli Stati Uniti per seguire Donald Trump, a Kiev per la campagna elettorale di Zelensky, collabora con diversi media ed è autore di 10 libri. Nel 2016, per promuovere la versione inglese de Il Predestinato ha inventato la sua finta candidatura alle primarie repubblicane sotto le mentite spoglie del protagonista del romanzo, il giovane Congressman Alex Anderson. Una case history di cui si sono occupati i principali network di tutto il mondo.

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