In un mondo in cui la tecnologia ha occupato tutti gli aspetti della nostra vita, personale e professionale, un aiuto per facilitare il lavoro e quanto mai indispensabile. Bernando Mannelli, responsabile della Comunicazione digitale di Confindustria Firenze, ha aperto il sito Toolperstartup.com in cui dispensa consigli sugli strumenti digitali più utili nel mondo del lavoro.
«Lo definisco un contenitore, perché ha la struttura di un blog, ma il mio stile è asciutto, perché voglio trasmettere concretezza. I tool che recensisco sono scelti e adatti a piccoli business, come start-up e freelance»,
Il profilo di Bernardo Mannelli è molto vicino alla filosofia di Orwell. «Sono cresciuto con i videogiochi del Commodore 64 e con il vecchio Amiga, poi sono passato alla Playstation (tuttora funzionante). I videogiochi mi hanno aperto la mente e, credo che, se presi nella giusta misura, possano ancora essere utili per imparare tante cose».
Come ti è venuta l’idea di fondare Toolperstartup?
«Lavorando in Confindustria e svolgendo attività di formazione mi sono interfacciato con le problematiche delle piccole e medie imprese. Dal 2010, quando c’è stato il boom delle start-up, in molti mi hanno chiesto informazioni su software utili e a basso costo e così ho pensato di mettere le mie conoscenze a disposizioni e, nel 2015, ho iniziato con il sito».
Come è stato questo inizio?
«Nei primi mesi il blog era piuttosto incompleto. Però è normale, succede a tutti all’inizio. Diciamo che mi è servito per misurarmi con la concorrenza».
Quali strumenti hai usato per aumentare la visibilità?
«Innanzitutto, strumenti di grafica (Canva.com) e di videomaking come Invideo.com e Lumen5.com. Poi ho considerato anche i social-network come Telegram. Un ottimo programma per migliorare la presenza sui social-media e che ho usato è PostPrickr.com».
Tu consigli software a basso costo?
«Sì, perché mi rivolgo alle piccole realtà non solo alle start-up ma anche alle micro-imprese artigianali e commerciali. Poi gli strumenti che si trovano sul sito sono adatti anche ai liberi professionisti».
Quali sono i tool che non devono mai mancare?
«Quelli che riguardano il Project Management, per avere una visione più chiara di tutte le fasi che si intendono attuare. Poi, sul fronte della comunicazione, non possono mancare programmi per fare i video o, se vogliamo creare una raccolta, anche un software per creare un podcast. Se, invece, abbiamo un blog e vogliamo essere indicizzati dai motori di ricerca non possiamo trascurare programmi Seo e siti per le immagini libere da copyright».
Accanto allo strumento però occorre affiancare la professionalità.
«Certo, da soli i programmi non fanno nulla. Oltre alla preparazione personale, l’imprenditore o il professionista deve attuare una strategia con obiettivi realizzabili».
Secondo te le imprese hanno compreso il vero valore del digitale?
«Non del tutto. Un po’ per colpa degli imprenditori che sono ancora troppo ancorati ai vecchi modelli industriali, e un po’ per colpa di chi fa il mio mestiere che non è riuscito a spiegare bene i vantaggi dell’innovazione. Il digitale ha bisogno di tempo, ma ha una potenza senza eguali».
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
«Vorrei sviluppare collaborazioni direttamente con le case produttrici dei software, così da renderlo un business a tutti gli effetti. Il mio sogno è quello di diventare un punto di riferimento per il mondo dei software in Italia».