Purtroppo sappiamo che l’utilizzo dell’aria condizionata negli ambienti chiusi aumenta il rischio di diffusione del virus Covid-19. Infatti gli spazi più a rischio sono quelli in cui molte persone sono costrette a stare al chiuso nella stessa stanza per diverse ore come uffici, scuole, mezzi pubblici. Di fatto una ricerca realizzata in Cina ha analizzato l’origine e l’evoluzione di 318 focolai epidemici. Tutti si sono sviluppati in un luogo chiuso.
Proprio per questo la start-up italiana Nanohub, che si occupa di nanotecnologie, ha sviluppato il primo filtro per inattivare la carica infettiva del Covid-19 nell’aria. Questa nuova tecnologia è in grado di inattivare una grande carica virale infettiva di oltre il 98,2% in soli 10 minuti, del 99,8% in 20 minuti. Infine si arriva al 100% in 30 minuti.
Questo filtro per l’inattivazione del Covid-19 è stato studiato ed elaborato nello studio della Dottoressa Elisa Vicenzi, capo dell’Unità di Patogenesi Virale e Biosicurezza dall’Ospedale San Raffaele di Milano.
È composto da un reattore fotocatalitico e da un tessuto antibatterico e antivirale che, con le loro proprietà riescono a sanificare l’aria e rendere più sicuri i luoghi chiusi.
Stefano Perboni, CEO della start-up, dichiara che è l’unico filtro al mondo in grado di purificare l’aria in presenza di persone e senza l’intervento di un personale tecnico scientifico. Inoltre, a differenza di altri sistemi, è l’unico che inibisce completamente la carica infettiva.