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Se l’hacker entra… dal citofono

Anche la sicurezza dei videocitofoni risulta a rischio. La scoperta arriva dalla società di sicurezza informatica Bitdefender che ha testato Amazon Ring Video Doorbell Pro, campanello smart a marchio Amazon che si può controllare da remoto. La falla che i ricercatori hanno scoperto riguarda proprio l’App, da cui un hacker può carpire i dati di accesso della Wi-Fi di casa.

Al momento della configurazione, infatti, l’applicazione invia al videocitofono le credenziali dell’utente con testo normale senza crittografia, cosicché un malintenzionato può captare le informazioni e collegarsi alla rete domestica. Avendo accesso a una wireless altrui, i potenziali attacchi che un hacker potrebbe effettuare sono diversi.

Innanzitutto, può interagire con gli altri oggetti di domotica e manipolare a proprio piacimento il traffico internet. Ma i rischi più gravi sono legati ai dati personali, poiché, con nome utente e password della Wi-Fi, è possibile arrivare agli archivi locali NAS (per rubare foto o video) ed entrare nei sistemi delle videocamere di sicurezza (per vedere o cancellare le registrazioni).

Tutti pericoli non certo di poco conto, se si pensa che hanno a che fare con il proprio luogo di abitazione e la propria famiglia.

Amazon Ring Video Doorbell Pro è in grado di rivelare ogni movimento di chi si avvicina. Costa 279,00 euro e negli ultimi tempi è diventato un oggetto immancabile fra i prodotti della Smart Home, il modello di casa intelligente dove tutti gli impianti sono connessi.

Intanto la multinazionale di Jeff Bezos è corsa ai ripari, lanciando l’aggiornamento automatico di sicurezza. Ciò dimostra che la tecnologia domotica deve fare ancora molto per garantire che, oltre che intelligente, la propria casa sia anche sicura.

Written By

è consulente di marketing strategico, keynote speaker e docente di branding e marketing digitale all’International Academy of Tourism and Hospitality. È stato inviato di «Vanity Fair» negli Stati Uniti per seguire Donald Trump, a Kiev per la campagna elettorale di Zelensky, collabora con diversi media ed è autore di 10 libri. Nel 2016, per promuovere la versione inglese de Il Predestinato ha inventato la sua finta candidatura alle primarie repubblicane sotto le mentite spoglie del protagonista del romanzo, il giovane Congressman Alex Anderson. Una case history di cui si sono occupati i principali network di tutto il mondo.

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