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11 settembre

La tragica diretta minuto per minuto

ORE 7.45

Il volo 11 dell’American Airlines decolla
da Boston con a bordo ottantuno passeggeri, nove membri
dell’equipaggio e due piloti

ORE 7.58

Decolla da Boston il volo 175 della United Airlines.
A bordo ci sono cinquantasei passeggeri,
sette membri dell’equipaggio
e due piloti

ORE 08.01

Il volo 93 della United Airlines decolla dal New
Jersey con trentotto passeggeri, cinque
membri dell’equipaggio e due piloti

ORE 08.10

Da Washington decolla il volo 77 dell’American
Airlines, con a bordo cinquantotto passeggeri,
quattro membri dell’equipaggio e
due piloti

ORE 08.46

Il volo 11 dell’American Airlines si schianta contro
la Torre Nord del World Trade Center all’altezza
dell’ottantesimo piano

ORE 08.55

Il presidente George W. Bush e informato di
quanto è successo mentre è in Florida

ORE 09.05

Il volo 175 della United Airlines si abbatte contro
la Torre Sud del World Trade Center, all’altezza
del cinquantesimo piano

ORE 09.17

L’Agenzia del Dipartimento dei
Trasporti statunitense (FAA, Federal Aviation
Administration) ordina la chiusura degli aeroporti
di New York

ORE 09.30

George W. Bush dalla Florida dà la notizia
che la nazione ha subito “un presunto attacco
terrorista”

ORE 09.39

Il volo 77 dell’American
Airlines si schianta contro il Pentagono

ORE 09.40

L’Agenzia del Dipartimento dei
Trasporti statunitense (FAA) sospende i voli
interni per paura di altri attentati

ORE 09.45

La Casa Bianca è fatta evacuare nel timore di
possibili attentati

ORE 09.58

Un passeggero del volo 93 della United
Airlines comunica all’esterno con il cellulare
e conferma il sequestro dell’aereo

ORE 10.02

Crolla la Torre Sud del
World Trade Center

ORE 10.03

Il volo 93 della United Airlines precipita vicino
Pittsburgh

ORE 10.10

Crolla una parte del Pentagono

ORE 10.13

11.700 persone sono evacuate dall’edificio
delle Nazioni Unite a New York

ORE 10.28

Crolla la Torre Nord del World Trade Center

ORE 10.40

Data l’entità degli eventi Wall Street ritarda
l’apertura

ORE 10.45

Le truppe delle missioni diplomatiche
statunitensi distaccate nel Golfo Persico
sono messe in stato d’allerta

ORE 10.50

La Nato mette in stato d’allerta
le sue basi in Italia

ORE 11.02

Il sindaco di New York, Rudolph Giuliani,
chiede “calma alla popolazione

ORE 11.32

Londra rafforza lo stato d’allerta
in tutti i suoi edifici governativi e nelle sedi
diplomatiche

ORE 11.47

Putin invia un telegramma Bush
“Gli attacchi terroristici non debbono
rimanere impuniti”

ORE 12.04

Chiuso ed evacuato l’aeroporto
internazionale di Los Angeles

ORE 12.15

Evacuato e chiuso l’aeroporto
di San Francisco

ORE 12.24

La United Airlines sospende tutte
le sue operazioni nel mondo

ORE 12.30

Gli Stati Uniti chiudono le frontiere
con il Messico e con il Canada

ORE 12.41

Il Governo talebano condanna gli attacchi in
un comunicato ufficiale

ORE 13.04

Il presidente George W. Bush afferma che gli
Stati Uniti “perseguiranno e castigheranno i
responsabili di questi atti vili”

ORE 13.27

Nella città di Washington è dichiarato lo stato
d’emergenza

ORE 14.11

Si calcola che un totale di 266 persone hanno perso
la vita a bordo dei quattro aerei sequestrati

ORE 16.02

Fonti del Dipartimento di Stato dichiarano
che tutti gli indizi portano a persone
prossime a Osama Bin Laden
come responsabili degli attentati

ORE 16.10

L’edificio 7 del World Trade Center comincia a
prendere fuoco

ORE 16.30

Bush parte a bordo dell’Air Force One dal
Nebraska a Washington

ORE 17.20

L’edificio 7 del World Trade Center crolla

ORE 17.55

La televisione irachena festeggia la tragedia
e dichiara che gli Stati Uniti “meritavano
gli attentati per i loro crimini
contro l’umanità”

ORE 20.30

l presidente degli Stati Uniti assicura
che “non farà distinzioni tra gli autori
degli attentati e chi li protegge”

ORE 16.02

Fonti del Dipartimento di Stato dichiarano
che tutti gli indizi portano a persone
prossime a Osama Bin Laden
come responsabili degli attentati

 

Written By

è consulente di marketing strategico, keynote speaker e docente di branding e marketing digitale all’International Academy of Tourism and Hospitality. È stato inviato di «Vanity Fair» negli Stati Uniti per seguire Donald Trump, a Kiev per la campagna elettorale di Zelensky, collabora con diversi media ed è autore di 10 libri. Nel 2016, per promuovere la versione inglese de Il Predestinato ha inventato la sua finta candidatura alle primarie repubblicane sotto le mentite spoglie del protagonista del romanzo, il giovane Congressman Alex Anderson. Una case history di cui si sono occupati i principali network di tutto il mondo.

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