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La digitalizzazione delle menti è reale?

In occasione della serata organizzata dalla Biblioteca del comune di Lomazzo da Alberto Monti (assessore della cultura e vice sindaco di Lomazzo), con ospiti Alessandro Nardone (consulente di marketing digitale, scrittore, comunicatore e docente), Andrea Balzaretti (moderatore della serata) e Matteo Vitali (responsabile ufficio cultura di Lomazzo); si sono affrontati argomenti di grande attualità, attraverso una diretta Facebook interattiva per gli spettatori.

Ci sono molti libri che parlano di ciò, in particolare attraverso il Predestinato II, Alessandro Nardone ci spiega il tema dei social e delle fake news. Il Predestinato II illustra il percorso di Alex Anderson con la sua candidatura come presidente degli Stati Uniti d’America nel 2016, che verrà ritirata prima delle elezioni finali. Il personaggio del romanzo prende vita sui social e si crea una vera e propria identità.

Un simbolo di quanto veloci siano le notizie che girano su web, una storia intrigante che al contempo vuol dimostrare quanto sia facile diffondere notizie senza una solida base nella vita reale.

Il personaggio fittizio, infatti, ha raggiunto il podio degli hashtag nella top trend della campagna elettorale, su Twitter in pochissimo tempo, e in più Alex Anderson ha acquisito più engagement di Jim Gilmore, avvocato e politico statunitense. Alex è rimasto in incognito per nove mesi prima di svelare la sua vera identità.

“Le notizie formano uno pseudoambiente ma provocano reazioni reali”, afferma Walter Lippmann, giornalista statunitense. Ciò determina che “la merce siamo noi” ossia che viviamo sotto costante controllo e veniamo condizionati costantemente dai colossi del web.

Infatti, quest’ultimi creano, attraverso algoritmi, dei sistemi di controllo come ad esempio delle bolle tra persone comuni tra loro, con l’obiettivo di allungarne il tempo di permanenza sui social. Inoltre, l’accesso alle notizie non avviene in modo casuale, bensì vengono classificate e scelte in base ai nostri interessi.

L’algoritmo cerca di avvicinarci a persone a noi affini, che involontariamente, ci invoglia a passare più tempo davanti agli schermi.

In media una persona comune passa sei ore sul web, e in questo tempo entra in contatto con svariate notizie, reali o false che siano, è importante saper distinguerle anche se purtroppo non è per niente semplice.

Pensiamo ad esempio a delle fake news che in passato hanno spopolato nel web creando scalpore e finte convinzioni, tra cui l’immagine del cadavere di Bin Laden, trattandosi di un fotomontaggio e successivamente smentita, e il confronto tra Inauguration Day di Obama e di Trump: la folla di quest’ultimo era apparentemente dimezzata, ed effettivamente questa foto era stata scattata cinque ore prima del discorso.

Siamo in un’epoca digitalizzata, ma non per questo dobbiamo digitalizzare le nostre menti, i social sono opportunità e non schiavitù.

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