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POLITICA USA

Kanye West for President con l’appoggio di Elon Musk?

«Sto correndo per la Presidenza degli Stati Uniti». Con queste parole in chiusura di un tweet che fa tutt’oggi parlare tantissimo, il rapper Kanye West ha annunciato la sua “intenzione” di correre per la Casa Bianca.

Pochi minuti dopo, il miliardario Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX, gli ha risposto: «hai il mio pieno sostegno».

La domande ora sorgono spontanee: West correrà davvero? Musk lo appoggerà? È tutto vero oppure siamo davanti ad una trovata pubblicitaria? L’hashtag #2020VISION è il suo slogan oppure sarà il titolo del suo prossimo album?

Cerchiamo di capire come stanno realmente le cose.

Il rapper non ha mai nascosto la possibilità di una sua eventuale discesa in campo (per il 2024, ndr). Sembra strano, però, che abbia deciso di farlo ora, mentre ad aprile lasciava intendere un suo pieno supporto a Donald Trump: «lo sappiamo per chi voterò. E non mi farò dire dalla gente che mi circonda e dalle persone che hanno la loro agenda che, per questo motivo, la mia carriera è finita. Perché volete sapere una cosa? Sarò ancora qui». Nell’ottobre del 2018, poi, il marito di Kim Kardashian – a proposito, ve la immaginate come First Lady? – è stato fotografato con il Presidente con tanto di cappellino rosso recante la scritta Make America Great Again.

Kanye West nello Studio Ovale con Donald Trump

Veniamo, però, ad oggi.

Anzitutto una precisazione: West può correre solo da Indipendente. Le primarie sono oramai finite per tutti i partiti e le Convention dei Repubblicani e dei Democratici sono imminenti, con candidati già pronti. Anzi, manca solo il nome della candidata Vice Presidente di Biden.

Iniziamo da ciò che è necessario per correre per quell’Ufficio, ossia avere a che fare con la Federal Electoral Commission. Al momento non risulta nessuna registrazione nel database della FEC con il suo nome. Questo è un passo obbligatorio per presentare la candidatura.

Veniamo adesso alla tempistica scelta. West ha annunciato la sua intenzione di correre per la Presidenza a quattro mesi dalle elezioni. In sei (quasi sette) stati non potrà correre – spiccano, a tal proposito, le scadenze già passate in Texas e New York – ; deve raccogliere, in meno di dieci giorni, le firme necessarie in Florida (scadenza il 15 luglio) e Michigan (scadenza il 16 luglio) e ha esattamente un mese di tempo per raccogliere 200.000 firme in California (scadenza il 7 agosto).

West ha già perso la possibilità di conquistare i 111 Grandi Elettori in Colorado (9 EV, i termini scadono oggi), Indiana (11 EV, termini scaduti il 30 giugno), Maine (4 EV, termini scaduti l’1 giugno), North Carolina (15 EV, termini scaduti il 3 marzo), New Mexico (5 EV, termini scaduti il 25 giugno), New York (29 EV, termini scaduti il 26 maggio) e Texas (38 EV, termini scaduti l’11 maggio). Se a questi 111 EV aggiungiamo anche i sopracitati California (55 EV), Florida (29 EV) e Michigan (16 EV) arriviamo a 211 Grandi Elettori, molto più di un terzo del totale di 538.

Da oggi fino al 7 agosto, West dovrebbe predisporre tutti gli adempimenti burocratici per correre in 12 Stati, compresi i sopracitati.

Se non ci fosse stato il Covid, inoltre, West non avrebbe neanche potuto correre nel suo home state, ossia l’Illinois (20 EV). Adesso avrebbe un mese esatto per farlo.

Certo, West potrebbe essere votato write-in – gli elettori potrebbero scrivere il suo nome nell’apposita casella esistente sulla scheda elettorale – ma, chiaramente, si tratterebbe di una enorme perdita di tempo.

Tiriamo dunque una somma rapida e alquanto scontata: Kanye West non correrà per la Presidenza ma, al contrario, ha messo in piedi una brillante idea per farsi pubblicità.

Più in generale, però, sembra che siano le non-notizie a fare la fortuna durante questa campagna elettorale: Kanye West candidato alla Presidenza, Trump che riesce a bere un bicchiere d’acqua con una mano sola e via dicendo.

«Per intanto, rimane una cosa sola da dire: (…) la politica è altrove e, prima o poi, dovrete tornarci. Noi vi aspettiamo lì».

Buone Presidenziali a tutti, anche a chi non ricorda com’è fatta la vera politica.

Written By

è consulente di marketing strategico, keynote speaker e docente di branding e marketing digitale all’International Academy of Tourism and Hospitality. È stato inviato di «Vanity Fair» negli Stati Uniti per seguire Donald Trump, a Kiev per la campagna elettorale di Zelensky, collabora con diversi media ed è autore di 10 libri. Nel 2016, per promuovere la versione inglese de Il Predestinato ha inventato la sua finta candidatura alle primarie repubblicane sotto le mentite spoglie del protagonista del romanzo, il giovane Congressman Alex Anderson. Una case history di cui si sono occupati i principali network di tutto il mondo.

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