Nel mercato degli imballaggi l’innovazione green fa la differenza.
Più di 4 imballi su 5 non finiscono in discarica e vengono riciclati; il recupero totale sfiora l’81%. Sono questi i numeri che emergono dall’analisi del Conai il consorzio nazionale imballaggi. Un trend in crescita che rispetto al 2018 segna un +3,1%. Ai microfoni di pop economy ce ne parla Luca Piatto, responsabile area rapporti con il territorio Conai.
Non solo quantità ma anche la qualità del riciclo è un alto elemento da tenere in considerazione. Rispondere a: “e questo dove lo butto?” Può fare la differenza.
Anche durante il lockdown, gli italiani hanno continuato la raccolta differenziata: vediamo cosa è emerso dai dati raccolti dal Conai nel primo quadrimestre 2020.
Non sempre il riciclo di un materiale genera profitto: ci possono essere crisi di mercato. Un esempio, il caso della carta a fine 2019, quando i listini del macero sono crollati. Luca Piatto ci spiega perché, proprio in questi momenti, il sistema consortile diventa una risorsa fondamentale.
La vita degli imballaggi comincia con la progettazione e affinché possa essere riciclato deve essere anche progettato nel migliore dei modi. Abbiamo chiesto a Luca Fois, docente di Design al politecnico di Milano su cosa punta oggi la ricerca e quali caratteristiche avrà l’imballaggio del futuro.
Nel mercato degli imballaggi l’innovazione green fa la differenza.
È il caso dello scatolificio Grifal che, variando la tradizionale onda del cartone, è riuscito a proporre un valido sostituto alla plastica negli imballaggi al punto di arrivare a quotarsi in borsa nel 2018. Ai microfoni di pop economy Giulia Gritti, responsabile marketing di Grifal.
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